Muri d’acqua … Mura d’acqua

Il popolo di Israele attraversa il Mar Rosso e viene accompagnato da una terra asciutta e da due muri d’acqua.

I muri proteggono ed orientano senza distruggere il passaggio delicato di un popolo che dopo due secoli di dominazioni, schiavitù e dipendenze fa la scelta di lasciarsi condurre per mano da Colui che come Padre buono li precede perché hanno avuto il coraggio di fidarsi.

E a condurlo chi è? Mosè – non il salvatore, ma un assassino, un passionali della giustizia, un balbuziente che ha riscoperto il senso profondo del suo nome e della sua vocazione – Mosè: salvato dalle acque.

Mura d’acqua ripercorre un’altra immagine del libro di Ezechiele dell’acqua del Tempio che avanza rigenerando le fonti fino a diventare protezione e favorendo la prosperità che lambisce ogni cosa toccata dall’acqua.

Interessante la progressione rigeneratrice di questo elemento vitale che passando dalla dimensione basale dell’uomo (piedi), lo colma totalmente fino a straripare fuori dal tempio nei giardini limitrofi.

Questo è quanto accade a chi si lascia non solo portare fuori dalle proprie zone d’ombra ma si lascia svuotare per poi farsi riempire della fonte della vita.

Lo conferma il passo:

Felice l’uomo che non segue il consiglio degli empi

che nella vita dei peccatori non si ferma

che non siede in compagnia dei beffardi.

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua, le sue foglie non appassiranno mai.